Indagati Sindaco, assessori, dirigenti per dubbi sulle procedure di affidamento
In un periodo in cui le bufere si abbattono sulle piscine pubbliche come ai Caraibi nel periodo dei tifoni, a Crotone il sindaco in carica viene indagato per le procedure di affidamento, che pare presentino dubbi di legalità.
Tutta la vicenda può essere ricostruita da questo link: http://www.cn24tv.it/tag/piscina-olimpionica-crotone.html
Il sindaco non è l’unico indagato, ci sono anche l’assessore allo sport, il dirigente del comune ed il suo ex, l’ex assessore ai lavori pubblici, il delegato provinciale del Coni, il gestore uscente. Tutti sono indagati per abuso di ufficio e turbativa d’asta. L’accusa è quella di aver agevolato il gestore, utilizzando la procedura dell’affidamento diretto anzichè la concessione di servizi, e trattando con quest’ultimo le condizioni da applicare, tariffe comprese.
Per gli indgati che ricoprono attualmente cariche, sindaco in testa, è stato applicato (poi revocato) il divieto di dimora nel Comune, in forza della Legge Severino. Il Sindaco si è dimesso.
Le accuse sono ben descritte in questo articolo: http://www.cn24tv.it/news/199068/indagine-psicina-comunale-olimpionica-crotone-indagati-sindaco-ugo-pugliese-assessore-giuseppe-frisenda.html
Letta dal Nord la vicenda non fa scalpore. Sud, amministratori pubblici che si accordano con i privati per aggirare i vincoli di legalità delle gare d’appalto, niente di strano. E infatti la vicenda non ha avuto un grande eco.
Invece per il nostro settore è molto importante, perchè i fatti che si sarebbero accaduti, così come sono stati raccontati, sono comuni e familiari a molti che operano nel settore delle piscine pubbliche. I gestori non crescono sugli alberi, i vincoli posti dal Codice degli Appalti sono insormontabili per la stragrande maggioranza delle società di gestione. Di questo si dovrebbe parlare, a mio avviso. Io non conosco il sindaco di Crotone e ben mi guardo dal prenderne le difese. Dico però che questo accadimento dovrebbe essere l’occasione per riflettere su una situazione che sta precipitando a vista d’occhio, nel silenzio totale di tutti. Soprattutto di coloro che potrebbero intervenire a cercare di risolverla.