Pubblicato su La Palestra 2012
La gestione ottimale di una piscina prevede anche una sua corretta “amministrazione” nel periodo in cui non viene utilizzata
Arrivata la fine dell’estate, soprattutto la fine di un’estate lunga e faticosa come questa, è difficile recuperare le forze e la voglia di mettere a riposo nel modo corretto la piscina. È però necessario ricordare che tutto ciò che si eviterà di fare ora si dovrà fare, moltiplicato, alla riapertura della stagione. Ammesso che l’inverno non crei danni irreparabili, nel qual caso non basterà certo qualche ora di lavoro in più per sistemare le cose.
I principali danni che l’inverno può apportare alla piscina sono quelli causati dal freddo. L’acqua può anche essere “dimenticata” nella vasca e senza gelo non creerà danni, ci sarà solo la necessità di un’accurata (e faticosa) pulizia ad inizio stagione, ma se l’acqua gela allora sì che la situazione può diventare davvero pericolosa.
Le piscine non vanno mai vuotate, soprattutto se l’inverno è rigido. I principali motivi sono quelli legati alla sicurezza: chi sa nuotare può salvarsi se cade in una piscina piena, ma potrebbe subire seri danni cadendo in una piscina vuota; inoltre i danni causati dal freddo alla struttura e al rivestimento potrebbero essere irreparabili.
La scelta principale da compiere è quella legata al mantenimento in funzione o meno della piscina. Fermo restando che la norma stabilisce l’obbligo di vuotare la vasca almeno una volta l’anno, la motivazione della scelta non può essere quella legata al risparmio dell’acqua di riempimento, ma sicuramente un’acqua mantenuta in buono stato fa risparmiare tempo nella pulizia di inizio stagione. Se la vasca non è grande si può decidere di mantenere l’impianto in funzione per poche ore al giorno oppure di coprire la piscina con un telo invernale. In realtà è anche possibile coprire la piscina e far funzionare le pompe ogni tanto, in questo caso anche solo un paio di volte a settimana. Esistono in commercio prodotti cosiddetti “svernanti”, che solitamente contengono un ossidante, un antialghe, in alcuni casi un antigelo ed un flocculante. È naturalmente possibile anche introdurre separatamente i prodotti, oppure anche non utilizzare nulla, soprattutto se si decide di abbandonare l’acqua al suo destino.
Sala macchine
La cosa principale da fare nell’impianto di trattamento dell’acqua è quella di cercare di svuotare la maggior parte di tubazioni possibile.
Si ricapitolano qui tutte le operazioni da fare, tra le quali andranno scelte quelle relative al proprio tipo di vasca e di impianto.
• Procedere ad un accurato e prolungato controlavaggio dei filtri
• Effettuare un trattamento introducendo dell’antialghe o del cloro (per una depurazione organica) e/o dell’acido (per una depurazione inorganica) lasciandolo all’interno per qualche ora a filtro fermo
• Effettuare una pulizia del prefiltro, lasciandolo aperto e rimuovendo il cestello e scaricando il prefiltro stesso (che è in genere dotato di tappo o valvola di scarico)
• Scaricare completamente il filtro
• Aprire la calotta superiore del filtro o il passo d’uomo e lasciarlo aperto (nel caso di filtro a sabbia)
• Lasciare aperto lo scarico del filtro
• Togliere le cartucce filtranti (nel caso di filtro a cartuccia)
• Nel caso in cui l’impianto ne sia dotato, chiudere le saracinesche più vicine alle bocchette di ripresa e di mandata e lasciare aperte tutte le altre valvole in modo da svuotare la massima porzione di tubazione possibile
• Nel caso i filtri siano dotati di valvola selettrice, meglio toglierne il coperchio
• Abbassare tutti i salvamotore del quadro elettrico, tranne quello collegato alla pompa di sollevamento
• Nel caso in cui lo scarico della sala macchine sia dotato di pompa di sollevamento, ricordarsi di lasciarla accesa e di controllarne periodicamente l’efficienza
• Svuotare e pulire la vasca di compenso, lasciando aperto lo scarico di fondo
• Far circolare acqua nelle pompe dosatrici dei prodotti chimici prima di spegnerle
• Togliere i reagenti dalla centralina di disinfezione automatica (se colorimetrica) e sostituirli con acqua. Farla funzionare circa mezz’ora prima di spegnerla, smontare i bicchierini e togliere l’acqua
• Togliere le sonde dal portasonde della centralina e riporle secondo le indicazioni del fabbricante.
Vasca
Vanno rimosse tutte le parti asportabili: scalette, griglie, blocchi di partenza, corsie, ecc. che vanno riposte in luogo asciutto.
Se c’è la possibilità che l’acqua ghiacci è indispensabile preservare il rivestimento dai danni causati dall’aumento di volume del ghiaccio rispetto all’acqua, posizionando dentro la piscina materiali comprimibili quali bidoni di plastica vuoti, pezzi di polistirolo, di legno. Esistono in commercio anche prodotti appositamente costruiti allo scopo. Nel caso in cui la vasca sia dotata di skimmer, il livello dell’acqua va abbassato di circa venti centimetri al di sotto, in modo che non vi possa penetrare e possa mantenere asciutta la tubazione, oppure è necessario proteggere lo skimmer con dei componenti comprimibili che li proteggano dalla rottura a causa del gelo. È comunque sempre consigliabile proteggere l’ingresso delle tubazioni degli skimmer con pezzi di stoffa, o bottiglie di plastica vuote infilate, oppure con pezzi speciali acquistabili dai rivenditori. Nel caso in cui la vasca sia del tipo “a sfioro” è sufficiente, una volta rimossa la griglia che ricopre la canalina, abbassare il livello in modo che le piogge non consentano di raggiungere il livello di sfioro, per evitare che l’acqua riempia la canalina e raggiunga la vasca di compenso. Se il bordo è in marmo, in travertino, o comunque realizzato con materiale pregiato, conviene ricoprirlo con un telo di plastica.
Solarium
Al solarium vanno riservati gli stessi accorgimenti della vasca: togliere tutto ciò che può rovinarsi o ossidarsi (docce, transenne, ecc.).
Non si tratta di operazioni complicate e nemmeno costose. Richiedono solamente di impiegare del tempo, che farà comunque risparmiare denaro alla riapertura. Un ultimo accenno al problema della sicurezza. Va sempre ricordato che una piscina durante l’inverno è un luogo potenzialmente pericoloso. È molto importante fare sì che nessuno possa avvicinarvisi, soprattutto i bambini ma anche i ragazzi in vena di spavalderie. È importante controllare lo stato della recinzione perimetrale, poiché la responsabilità in capo al proprietario è sempre grande, anche nel caso in cui qualcuno volutamente scavalchi o rompa la protezione. Inoltre nell’acqua stagnante cresceranno sicuramente animali acquatici, come rane o rospi, ma ci finiranno dentro anche topi o gatti… Il materiale organico derivato dalle foglie che in autunno decideranno di cadere proprio lì si decomporrà, creando un habitat ideale anche per taluni insetti. Insomma, il nostro spettacolare specchio azzurro durante l’inverno assumerà via via la forma di un lago stagnante dal quale le persone vanno tenute lontane. I teli di copertura invernali rappresentano un grande aiuto, ma sono gestibili solo per piscine di dimensioni relativamente ridotte, anche se le aziende producono teli adatti anche ai grandi specchi d’acqua. Quando si progetta una piscina si dimenticano purtroppo molte cose ed una di queste è sicuramente un locale facilmente accessibile adatto al rimessaggio delle attrezzature. Nel caso in cui questo manchi, è molto meglio realizzare una tettoia seppure provvisoria o un ricovero di altro tipo, temporaneo e rimovibile, piuttosto che lasciare tutto lì dov’è: il fatto di “non sapere dove mettere l’attrezzatura” è solo una scusa; la soluzione, volendo, si trova.
Rossana Prola