La nuova Norma UNI 10637/2015

Pubblicato su Lo Spettacolo Viaggiante – febbraio 2015

La Norma UNI 10637:2006, come tutte le norme tecniche, è soggetta a revisione periodica. Ogni cinque anni la Commissione di competenza, in questo caso la Commissione Impianti ed Attrezzature Sportive, provvede a convocare il Gruppo incaricato, nello specifico il Gruppo Piscine, che si pronuncia sulla necessità o meno di procedere alla revisione ed eventualmente modifica ciò che ritiene necessario.

Dopo un lavoro durato tre anni (forse troppo, considerando la portata delle modifiche), il testo della revisione della norma UNI 10637, dal titolo Piscine – Requisiti degli impianti di circolazione, filtrazione, disinfezione e trattamento chimico dell’acqua di piscina”, è stata inserito, il 6 agosto 2014, nel sito UNI, in inchiesta pubblica finale, sono state raccolte le richieste di modifica, che sono state esaminate. Finalmente il 30 gennaio 2015 l’esame è terminato e la nuova Norma UNI 10637 verrà pubblicata tra circa un mese.

La prima versione della norma UNI 10637 è entrata in vigore il 30 giugno del 1997 ed è stata ritirata il 25 maggio 2006 contestualmente con l’entrata in vigore dell’edizione 2006, attualmente in vigore. La versione del 2006 era stata oggetto di una profonda revisione, rispetto alla versione precedente, a seguito della pubblicazione dell’Accordo 16 gennaio 2003 tra il Ministro della Salute, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sugli aspetti igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio e il successivo Accordo Interregionale del 2004.

Questa volta si è provveduto ad una revisione molto più “snella”, operando qualche aggiustamento per correggere ed adeguare alcune disposizioni, ma la struttura portante della Norma è stata mantenuta, senza stravolgimenti.

Le principali modifiche riguardano:

Bordo sfioratore: Al punto 5.2.3 Sistemi di ripresa superficiale è stato inserito “ Almeno il 70% della portata dell’impianto di circolazione deve fluire attraverso i sistemi di ripresa superficiali.” In merito ai bordi sfioratori (5.2.3.2) è stata modificata l’estensione. Non si fa più distinzione tra vasche rettangolari e vasche a forma libera, ma in entrambi i casi lo sfioro deve estendersi per almeno il 50% dello sviluppo lineare del bordo.

Per le vasche al di sotto dei 100 mq è consentito realizzare uno sfioro su una percentuale minore pari al 30% .

Funzionamento degli impianti: Al punto 5.3.1 Dimensionamento degli impianti, viene aggiunto che “il funzionamento degli impianti di trattamento dell’acqua deve essere continuo nelle 24 h”. È stato ampliato il riferimento alla presenza di zone di ammaraggio di acquascivoli inserendo la valutazione del tempo di ricircolo con l’arrivo in catch unit . E’ stato inserito il testo: Per le zone di ammaraggio acquascivoli come definite dalla UNI EN 1069-1, il volume al quale applicare il tempo di ricircolo deve essere calcolato considerando la profondità convenzionale di 1000 mm. Il restante volume dovrà essere considerato sulla base dei parametri relativi alle vasche ricreative con profondità >1 200 mm. In caso di presenza di acquascivoli di tipo particolare (per esempio, con arrivo in catch unit, così come definita nella UNI EN 1069-1, o situazioni analoghe) i tempi di ricircolo dovranno essere adeguatamente ridotti, in funzione dell’utilizzo della struttura”.

Rinnovo di acqua: Il punto 5.9.1 è stato modificato, eliminando la frase “ deve essere per lo meno il 5%” confermando il riferimento ad un rinnovo di 30 litri a bagnante/giorno e aggiungendo che “Qualora non fosse possibile rilevare il numero effettivo dei bagnanti, l’entità del rinnovo giornaliero che include l’acqua di reintegro deve essere almeno pari a 2,5% della somma del volume d’acqua di vasca e del 60% del volume convenzionale della vasca di compenso.

Trattamento chimico: Il punto 5.5 Requisiti degli impianti di disinfezione e sostanze impiegabili- 5.5.1 Generalità, è stato modificato in “Ogni vasca deve essere dotata di propria apparecchiatura per la misurazione, la regolazione e il dosaggio. I serbatoi di stoccaggio dei prodotti chimici possono essere in comune.”

Prelievi e analisi: Al punto 5.1.6.1. in merito alle analisi di pH, cloro libero, cloro combinato e ozono viene indicato “che devono essere effettuate contestualmente al prelievo” invece di “devono essere effettuate entro 5 min dal prelievo”. Nel prospetto 2, del punto 5.1.7.2.1 Analisi dell’acqua di vasca, relativo alla frequenza delle analisi dell’acqua di vasca la frequenza di analisi dell’Acido isocianurico per le piscine di Tipo A e B viene portato da due volte a una volta alla settimana mentre viene inserita l’analisi dei Nitrati, per le piscine tipo A ad una volta al mese. Al punto 5.1.7.3.1 Analisi dell’acqua in vasca (Parametri microbiologici)per le piscine di Tipo A il numero di mesi consecutivi per il passaggio da frequenza mensile a bimestrale si riducono da 6 a 4 mentre per le piscine di Tipo B è richiesta un’analisi prima dell’inizio dell’attività, entro due mesi dall’inizio della stessa e successivamente con cadenza trimestrale. Nella nota, per le piscine di tipo C, il numero di mesi consecutivi per il passaggio da frequenza mensile a bimestrale si riducono da 6 a 4 .

Nuove tecnologie: Il punto 5.3.4.4.2 Tecnologie di nuova introduzione della norma in vigore è stato eliminato. È stato inserito il punto 5.10 Soluzioni tecniche alternative che rimanda all’ APPENDICE C :TECNOLOGIE E PRODOTTI DI NUOVA INTRODUZIONE dove si precisano le modalità di sperimentazione e di successiva introduzione nella Norma di nuove tecnologie. È stato eliminato il punto 5.5.5 Altre tecnologie di disinfezione.

Progettazione e consegna dell’impianto: Nel punto 5.9.2 Progettazione è stato inserito il riferimento alla UNI EN 15288-1. Al punto 5.9.3 Verbale di consegna di impianto funzionantec’è un richiamo al Decreto Ministeriale del 22 gennaio 2008, n. 37. Al punto 5.9.4 Scheda descrittiva dell’impianto di trattamento è stata inserita, tra le voci della scheda, il calcolo del volume necessario per la vasca di compenso (se esistente). Al punto 5.9.7 (R) Documento guida per la gestione della sicurezza e della salute degli utenti è stato inserito il riferimento alla UNI EN 15288-2. Il punto 5.9.8 Registro di gestione impianto è stato modificato in Registri di gestione impianto e suddiviso in 5.9.8.1 Registro dei requisiti tecnico funzionali e 5.9.8.2 Registro delle operazioni giornaliere.

Nuove apparecchiature inserite: Il punto 5.5.4 Impianti di produzione e dosaggio di ozono è stato modificato in 5.5.4 Impianti complementari alla clorazione inserendo al 5.5.4.1 Impianti di produzione e dosaggio di ozono. In merito agli impianti di produzione di ozono la descrizione è stata rivista ed integrata con riferimenti alle modalità di eliminazione dell’Ozono in acqua e relativo monitoraggio.

La serie degli impianti complementari alla clorazione è stata integrata nella revisione con il nuovo punto 5.5.4.2 Impianti di generazione di raggi ultravioletti suddiviso in 5.5.4.2.1 Impianti di generazione di raggi ultravioletti a bassa pressione e 5.5.4.2.2 Impianti di generazione di raggi ultravioletti a media pressione. Questi punti riportano le indicazioni relative alle due soluzioni quali ausilio alla disinfezione della piscina. Sono indicate le caratteristiche tecniche generali e le modalità di installazione. È stato inserito il punto 5.9.9 Elementi ausiliari per il mantenimento della qualità dell’acqua suddiviso in due punti : 5.9.9.1 Coperture piscina e 5.9.9.2 Pulitori per vasche, riportandone le indicazioni generiche

Calcolo del volume della vasca di compenso: Considerata la oggettiva difficoltà del calcolo attuale della vasca di compenso in tutti i punti richiesti, il punto 5.2.5 Vasca di compenso è stato in parte modificato per consentire un calcolo più agevole.

Modalità costruttive dei filtri: il punto 5.3.4 Filtri è stato rivisto anche nei sottoparagrafi integrando la precedente descrizione con la presenza di sistemi di sfiato dell’aria, di caratteristiche di identificazione e di documentazione. Nel punto 5.3.4.1. Filtri a masse è stata definita la modalità di calcolo della superficie filtrante ed indicate le caratteristiche tecniche quali i sistemi di sostegno, di diffusione, la distribuzione e le altezze degli strati di supporto e degli strati filtranti. Sono stati inoltre inseriti dei riferimenti in merito alle modalità e alla frequenza del lavaggio. Al punto 5.3.4.1.2 Filtri a massa monostrato è stato inserito il vetro come materiale filtrante oltre alla sabbia di quarzo, la granulometria nominale è stata ampliata fino a 1,4 mm. Al il punto 5.3.4.1.4 Filtri a masse eterogenee multistrato è stata modificata la descrizione eliminando le indicazioni dell’altezza totale (strato di supporto e strato filtrante) e riportando che “ogni singolo strato filtrante dovrà occupare un valore maggiore o uguale al 25% dell’altezza totale degli strati filtranti.” Il prospetto 7 è stato rivisto modificando le altezze minime degli strati filtranti in funzione del diametro. Il punto 5.3.4.2 Filtri a diatomee è stato rinominato con Filtri precoat, inserendo oltre alla farina fossile di diatomea anche la perlite. La perdita di carico massima per la sostituzione del manto è stata ridotta a 50 kPa. Nel punto 5.3.4.3 Filtri a cartucce è stata indicata la perdita di carico massima di 50 kPa per la rigenerazione o sostituzione delle cartucce filtranti.

 

Oltre a queste sono state effettuate una serie di modifiche di minore importanza, utili ad affinare le definizioni ed i termini da utilizzare più che a modificare la sostanza.

Restano ancora alcuni nodi da sciogliere, quali i tempi di ricircolo definiti in base alla destinazione d’uso e non al carico inquinante (cioè al numero di persone che frequentano la piscina) e le definizioni tecniche per le vasche idromassaggio e le piscine che alloggiano al proprio interno i giochi d’acqua.

I parchi acquatici, in particolare, nonostante l’introduzione della catch unit nella definizione dei tempi di ricircolo, restano degli emeriti sconosciuti per il gruppo UNI, che non hanno ancora preso in considerazione le particolarità tecniche di questa tipologia di impianti. La speranza è che, magari attraverso la sinergia del Gruppo “Giochi per parchi” sia possibile, nella prossima revisione, inserire qualche elemento specifico in più.