Grazie a Federico Gross

Perchè ce l’ha tanto con me…?

Io sono una donna e come tutte le donne sono vanitosa.
Oltre che guardarmi allo specchio, cosa che sicuramente dovrei fare con magiore frequenza e/o maggiore attenzione visto come vado in giro, mi ammiro soprattutto su google.
La mia vanità consiste nel digitare “Rossana Prola” con le virgolette in modo da eliminare i risultati che coinvolgono solo Rossana e solo Prola e trovare, visto che ho sia il nome che il cognome piuttosto insoliti e la possibilità di omonimia è pressochè nulla, le pagine che parlano di me.
Sono molte, davvero, e tutte lusinghiere, tranne un risultato che appare ancora, nonostante sia passato molto tempo dalla pubblicazione, in prima pagina. Sicuramente perchè il titolo attirerebbe chiunque, dice: “Fermatela, per il suo bene”.
E’ un articolo scritto da Federico Gross in occasione di una polemica relativa ad un articolo pubblicato da me che non è andato giù a lui e ad altri che stanno nella stanza dei bottoni della FIN e che mi è costato una vera e propria fatuha le cui conseguenze sono tuttora tangibili.
Il motivo reale del rancore che Fedrico Gross nutre nei miei confronti ritengo sia un altro, molto più concreto della contrarietà alle mie opinioni, ma me lo tengo per me.

Ho invece trovato nel mio archivio un articolo che scrissi tempo fa relativamente ad un suo feroce (tanto per cambiare) articolo pubblicato su Happy Acquatics in cui se la prendeva con i funzionari pubblici che gestiscono gli appalti delle piscine. Rileggendolo lo trovo carino e ve lo ripropongo:

Per prima cosa, io non vagheggio.
Io parlo, scrivo, a volte anche cose che danno fastidio, ma non vagheggio.
Anche perché secondo il dizionario Hoepli.it :
vagheggiare
1 lett. Vagare con sguardo intenso, appassionato su qualcuno o qualcosa che si ammira, si ama, si desidera: v. il volto della donna amata; v. le stelle in cielo; resta intere ore a v. lo stupendo panorama
estens. Corteggiare: essendosi avveduta che un giovane … la vagheggiava, discretamente con lui s’incominciò ad intendere Boccaccio

Molto probabilmente Federico intendeva dire che vaneggio.
E questo, secondo lo stesso dizionario, significa:
1 Vagare con la mente in cose vane, irreali, sconnesse: vaneggiava per la febbre alta; a volte la sua disperazione lo fa v.
estens. Dire, argomentare cose assurde, stravaganti, illogiche: “io ti ho promesso questo?” “Ma tu vaneggi!”
SIN. sragionare, farneticare

Comunque, indipendentemente da quel che voleva dire, come al solito mi tira in ballo a sproposito. Io non ho mai scritto niente su di lui se non una lettera di risposta a un suo feroce (tanto per cambiare) articolo contro ciò che avevo scritto a proposito di agonismo, lui non perde occasione per citarmi. Che, in fondo in fondo, mi stia vagheggiando…?

Comunque sia, trovo che (anche) lui, con il suo articolo, abbia esagerato. Io conosco personalmente molti RUP, perché ci lavoro, e non li ho mai sentiti ruttare.
Sono persone che lavorano spesso in condizioni molto difficili, hanno a che fare con norme che cambiano in continuazione, non hanno mai la certezza che quello che fanno sia effettivamente corretto.
Tanto per fare un esempio, tempo fa su un sito internet specializzato è stato lanciato un concorso a premi su chi avesse indovinato il mese e l’anno della pubblicazione del nuovo Regolamento del Codice degli Appalti. Come si fa a lavorare in queste condizioni?

E come si fa ad affermare tra le righe che i funzionari pubblici sono tutti corrotti? Io ho sempre avuto l’impressione che il ladro sia la persona più preoccupata di essere derubato e chi per principio non crede all’onestà del prossimo è il primo a comportarsi disonestamente.

E’ assolutamente vero, è ora di cambiare, e va dato merito all’ultimo numero di Happy Acquatics per aver manifestato l’intenzione di “rompere le acque”. Ma per farlo bisogna essere credibili, oppure bisogna riconoscere di aver sbagliato qualcosa in ciò che si è fatto prima. Bisogna metterci la faccia sempre, anche quando è scomodo, anche quando si rischia di perdere molto di più di ciò che si guadagna. Bisogna evitare di camminare a braccetto con i disonesti, e di mangiare alla loro tavola.
Non bastano i proclami per essere creduti, non oggi e non in Italia, dove siamo abituati ad assistere alle nefandezze peggiori senza più reagire, tanto sappiamo che è inutile.
Anzi, visto che ne approfittano tutti ne approfittiamo anche noi.
Per fare i “giustizieri” bisogna lavorare sodo, onestamente sempre, tutti i giorni ed in tutte le circostanze. Bisogna affermare le proprie idee accettando di subirne le conseguenze. Bisogna saper rinunciare a stipulare alleanze che potrebbero portare un utilità nel breve periodo ma compromettere la nostra immagine nel tempo.
Bisogna accettare di non essere creduti.
E anche di essere ridicolizzati, come spesso fa Federico Gross con me.
Ma chissà, forse hanno ragione gli esperti di marketing, che sostengono che non importa cosa se ne dica, l’importante è parlarne.
E quindi, ancora una volta, grazie Federico. Anche la tua è promozione.